Piccole figure su uno sfondo nebuloso.
I minuscoli movimenti, tanto rapidi quanto impercettibili, trasmettevano le informazioni all’interno della colonia dei costruttori, formata da ottanta milioni di unità, con uno scarto di circa diecimila che mutava da positivo a negativo.
Poco lontano, o vicinissimo a seconda del punto di vista, si trovava il gruppo pensante.
Dieci volte meno numeroso, elaborava i dati provenienti dagli esploratori e li confrontava con quanto percepito dalla colonia dei recettori, che analizzavano continuamente i segnali provenienti dallo spazio esterno.
Il momento era ormai prossimo.
I costruttori stavano ultimando la Prima Arca.
Il sottogruppo di analisi delle variabilità computabili
concluse le sue attività e trasmise i risultati agli anelli superiori, dove fu elaborata una nuova strategia.
Altri ordini vennero trasmessi alla colonia dei costruttori, dalla quale si separò un gruppo pari a un ottavo del totale che, per circa novantamila cicli, si dedicò unicamente all’attività di autoriproduzione. Una volta che la nuova colonia ebbe raggiunto la popolazione della comunità di origine, iniziò a costruire la Seconda Arca.
La procedura fu ripetuta sessantaquattro volte.
A tutti i metagruppi vennero affidati i codici, le sostanze prime, le sequenze ricorsive e l’ordine di applicazione delle stesse.
Poco prima del Grande Esodo, terminato il loro ciclo utile, tutte le colonie si autodistrussero.