Il Massimo Comandante del Guojia Anquan Bu sorrise ironico, osservando allo specchio le numerose medaglie appuntate sulla sua giacca. Piccolo di statura e dai tratti squisitamente orientali, appariva molto anziano.
Non perché i trattamenti biodinamici non avessero effetto su di lui (sarebbe stato un caso estremamente raro), ma perché la sua età era veramente molto avanzata.
Con la formazione nel 2028 della Grande Cina Popolare, la confederazione di stati che avrebbe dettato legge all’economia mondiale per quasi mezzo secolo, il ministero della sicurezza cinese si era parallelamente evoluto nella più temuta agenzia di intelligence del pianeta.
Un uomo potente, per un’organizzazione potente, in un governo potente: questo era stato per quarant’anni l’Altamente Onorevole Magistrato Zhi Yao, erede di una dinastia antica come la Cina stessa, portatore della Piuma di Pavone con Tre Occhi e insignito col Vessillo del Drago di Giada. Titoli magniloquenti e che trovava un po’ ridicoli, frutto del ‘recupero culturale delle antiche tradizioni.’ La Grande Cina Popolare era diventata uno strano miscuglio di socialismo, democrazia ben delimitata e senso di appartenenza a un non meglio precisato impero. (…)