La stanza era apparentemente vuota.
La luce e la disposizione geometrica delle pareti giocavano strani scherzi e parevano mutare angolazione e forma a seconda del punto di osservazione. Cambiando posizione, ma anche rimanendo perfettamente immobile in determinati punti, l’osservatore avrebbe visto le pareti e il pavimento muoversi lentamente, ma con un movimento irreale che sembra ripetersi all’infinito, come accade con certe illusioni ottiche.
Anche la luminosità sembrava aumentare e diminuire ciclicamente, quasi che la stanza fosse un organismo vivente e la luce il suo respiro.
L’osservatore, muovendosi all’interno di quello spazio bizzarro, avrebbe potuto infine percepire, da alcune angolazioni particolari, la presenza di tre forme vagamente umanoidi ma indefinite, quasi una frequenza radio difficile da sintonizzare o un ologramma disturbato. (…)
(Camera quantistica)