Edoardo Volpi Kellermann – Danze di Elfi – Dal CD Tolkieniana, 2004
(…)
La ragazza danzava nel bosco, entrando e uscendo dai giochi di luci e ombre che il sole, alto nel cielo, creava fra i rami primaverili. Il cavaliere, nascosto dietro un grande cespuglio di mirto, la fissava tremando per la tensione. Ma in mezzo al mirto erano annidati dei rovi dalle spine dure e sottili, che penetravano anche i suoi gambali in maglia di ferro e cuoio, facendolo sanguinare.
Eppure il dolore non lo raggiungeva, tale era l’attenzione con la quale fissava la donzella, i suoi movimenti sinuosi, la sua naturale, ingenua, irresistibile sensualità.
Fu la freccia a fermarlo.
Ebbe appena la forza di voltarsi, scorgendo lo sguardo dell’arciere: alto, biondo, placido, con quegli occhi che sembravano leggere ogni suo pensiero.
Anche quelli inconfessabili che avevano dominato i suoi ultimi minuti di vita.
Quasi gli fu grato, mentre moriva guardando la ragazza che continuava, ariosa, a danzare.