Recensione di Roberto Rizzardi - 7 maggio 2022
L’ho letto. Confesso che l’ho fatto prima di tutto perché Edoardo è un amico, conosciuto praticando l’antica arte del Tai Chi, quando ancora abitava in provincia di Pavia, quindi sapevo già che sarebbe stata un’opera prima molto interessante.
È pieno di spunti non banali ed effettivamente affronta il concetto di coscienza artificiale secondo un approccio innovativo.
Come ho già avuto modo di dirgli, la sua scrittura crea la storia con una serie di “pennellate successive”, cosa che caratterizza anche le sue composizioni musicali.
La storia emerge spontaneamente dalla giustapposizione di tanti percorsi narrativi concorrenti.
È come assistere alla creazione del racconto.
Roberto Rizzardi