31 anni di un progetto visionario

Due parole sull’autore

The Montecristo Project
Edoardo Volpi Kellermann, autore di The Montecristo Project

Nato nell’anno del Drago, Edoardo Volpi Kellermann (al secolo Edoardo Volpi, figlio di Cecilia Kellermann), autore del romanzo The Montecristo Project, è un tizio pieno di progetti che ogni tanto riesce a portare a compimento.

Il passato

Musicista, compositore, docente, divulgatore scientifico, ha operato per quattro lustri nel campo dell’Information Technology sia sul fronte multimediale che comunicativo e tecnico (è stato responsabile fra l’altro dei CRM di Disney Italia, Borsa Italiana, Ferrari Store, Eurisko Audinet Sinottica).

Nel 1993 scrisse il racconto dal quale si è sviluppato il romanzo The Montecristo Project.

Il presente

Dal 2010 lavora alla stesura del romanzo The Montecristo Project e alla messa a punto del concetto di libro aumentato. Dal 2014 insegna musica alla scuola secondaria di primo grado, essendosi il MIUR (Ministero Italiano dell’Istruzione e del Merito) ricordato che aveva vinto un concorso giusto 23 anni prima.

Il futuro

Dal 2022 collabora con il magazine digitale internazionale Innovando News. Attualmente si dedica alla progettazione di nuovi approcci alla lettura e alla scrittura, inoltre continua a sviluppare il suo progetto musicale ispirato allo scrittore J.R.R. Tolkien.

E, naturalmente, continua a preparare e perfezionare la storia e i materiali multimediali correlati al suo progetto meta-letterario The Montecristo Project.

The Montecristo Project
Una delle prime scene di azione del romanzo: inseguimento al porto, sera di capodanno 2075

Due parole sul progetto (dall’autore)

Lo ammetto, sono un tipo strano.
Lavoro da 31 anni sulla stessa storia: The Montecristo Project.

L’ispirazione di The Montecristo Project

Nacque mio figlio Gabriele, nel 1993; ora è un fisico teorico, ex Collegio di merito Ghislieri di Pavia e si occupa, guarda caso, di Intelligenza Artificiale. Una testa fina, avrebbe detto Andrea Camilleri. Forse lo presagivo, quando di getto scrissi quel racconto da cui poi è nato tutto. Che però non parla di mio figlio, non direttamente almeno.

Gabriele è anche il consulente scientifico del romanzo, almeno per le parti scientificamente corrette. Riguardo al resto, mi accollo ogni responsabilità di qualsivoglia eventuale svarione, errore ed esagerazione. D’altronde, The Montecristo Project è fantascienza.

Fantascienza di azione e colpi di scena, ma anche ricca di spunti filosofici e scientifici.
In parte la storia prende spunto dalla teoria Orch-Or
(ORCHestrated Objective Reduction) di Sir Roger Penrose, matematico, fisico e cosmologo che ha collaborato a lungo con Stephen Hawking e ha vinto il premio nobel per la fisica nel 2020. Ho avuto anche la fortuna di conoscere una eminente fisica sperimentale, cui il primo libro della trilogia è piaciuto molto, che collabora con Roger Penrose per la verifica sperimentale della sua teoria: Cătălina Curceanu.

Jacq-ueline. Altro personaggio che amo molto, nata/o ben prima dell'attuale sensibilità gender

Il contenuto di The Montecristo Project

La storia di The Montecristo Project è suddivisa in tre libri: La Prima ColoniaTempestaRisveglio e narra la nascita della prima coscienza artificiale, fra i temi sicuramente più caldi – e fraintesi – degli ultimi tempi, con uno sviluppo di trama e un finale che già allora mi parvero una novità, rispetto a quanto avevo letto o visto. Negli anni seguenti ho cercato trame similari ma, fino ad ora, non ne ho trovate. 

Su consiglio di amici esperti, ho provveduto a suo tempo a registrare l’idea sul sito copyright.gov, registro ufficiale del governo degli Stati Uniti: a quanto pare i signori di Hollywood controllano lì prima di provare a fregarti l’idea. Sì, l’idea è piuttosto forte e inedita, inoltre lascia un finale molto aperto. Ed è perfetta per una serie TV.

Mi dispiace, ma dovrete arrivare al finale del terzo libro per conoscerla.

Un importante attore e regista italiano, Maurizio Nichetti, qualche anno dopo lesse il mio racconto e avrebbe voluto farci un film: non si trovarono i soldi, ma fu una gran bella conferma per me. E questo è uno dei motivi per cui ci lavoro da così tanto tempo.

The Montecristo Project
La semovente Libera Isola di Torvalds, casa delle Comunità Open Source

La forma di The Montecristo Project

Un altro motivo è che volevo creare un libro aumentato, che unisse alla semplicità della lettura lineare, sia nella versione elettronica sia in quella cartacea, i vantaggi multi-stratiformi del digitale. Un incontro fra due mondi, insomma. 

Ho sempre amato la tecnologia digitale, già da ragazzino sognavo di avere a disposizione un computer. Il sogno si avverò nel 1983, quando mio padre per il suo ufficio casalingo prese un Apple ][ e, una macchina  davvero eccezionale per quei tempi, sulla quale iniziai a imparare il funzionamento del software, il linguaggio Applesoft Basic e il magico Assembler per le routine grafiche (che facevano ridere, rispetto a quanto oggi puoi fare con un orologio da polso).

Fin da subito rimasi affascinato dalla possibilità di automatizzare processi ripetitivi (Visicalc, il primo foglio elettronico), di poter scrivere senza l’incubo di sbagliare una lettera – tanto si poteva stampare alla fine, dopo aver ricontrollato – ma soprattutto vivevo il fascino di poter esplorare un “mondo virtuale” con regole proprie (l’anno prima era uscito il rivoluzionario film Tron della Disney).

Una dicotomia errata

Non ho mai visto l’informatica come una sostituzione dell’uomo o della realtà fisica: piuttosto come una perfetta integrazione, un rinforzo, un ampliamento delle capacità umane. Ecco perché da sempre trovo ridicola la discussione “libri cartacei vs. libri elettronici”, così come trovavo altrettanto ridicola la disputa “strumenti musicali classici vs. sintetizzatori”; non è la dicotomia la strada che dobbiamo percorrere.

Nel 2010, a seguito di una mail d’interesse dalla 20th Fox Italia, iniziai a sviluppare il racconto originale nel romanzo The Montecristo Project, di cui nel 2022 è uscito il primo libro, La Prima Colonia (del secondo libro, Tempesta, è prevista la pubblicazione dopo l’estate 2024, seguito a distanza di qualche mese dall’ultimo della trilogia, Risveglio). 

Nel frattempo ho concepito un sistema innovativo di applicare il concetto di iper-testo multimediale senza annoiare o disturbare chi legge. Non è stato semplice, ma diversi esperti del settore mi hanno dato una mano, primo fra tutti l’ottimo scrittore e guru italiano della letteratura elettronica Fabrizio Venerandi.

The Montecristo Project
La Icarus lascia il porto di La Spezia in navigazione NHN (No-Hydrofoil Navigation) - 11 ottobre 2076

Scrittori si diventa, non si nasce.

Infine, sono un perfezionista, un pignolo. E accetto le critiche, quando sono motivate.
La prima stesura di The Montecristo Project era ben diversa da quanto potete leggere adesso.

Ogni romanzo ben riuscito è un’opera corale, si incontrano anime e persone, si impara l’umiltà e si scrive, si scrive e si riscrive fino a che lo stile e la trama non sono messi a punto. All’inizio, chissà perché, tutti siamo convinti di avere partorito il capolavoro intoccabile, che non vada spostata neppure una lettera. E tutti ci sbattiamo il muso; ma è proprio in quel momento che si decide se diventare scrittori oppure rimanere degli illusi.

Sarebbe un po’ come pretendere di arrivare davanti a una grande orchestra e dirigerla senza avere mai imparato le note o le tecniche di direzione: può andare bene nei sogni, ma nella realtà dietro ogni concerto ci sono anni di duro lavoro. 

La scrittura non è assolutamente un’eccezione a questa regola generale, che sia per un romanzo o per un articolo di giornale non cambia nulla. Pratica, autocritica, messa a punto, verifica, nuova pratica. E così via, fino a quando “le dita vanno da sole” come diceva il mio compianto maestro di pianoforte Antonio Bacchelli.
Allora i personaggi prendono vita, le situazioni si sviluppano con naturalezza, le scene escono dalla penna (o dalla tastiera) come per “magia”. L’artigianato che porta all’arte – se e quando ci si riesce.

E magari, dopo 10 anni di lavoro si scopre di avere lasciato un “buco di trama” grande come una casa, per poi trovare l’idea perfetta per risolverlo e quindi rendersi conto che tale idea proietta la storia in una saga di molti romanzi a venire, Cronache della Rinascita.

Questo è, in poche parole, The Montecristo Project.  E se volete approfondire… accomodatevi!

Edoardo Volpi Kellermann

Qualche assaggio de "La Prima Colonia"

La faglia
La faglia

“Una faglia dormiente nella crosta continentale subì una pressione repentina e si agitò, come un’enorme bestia che si risveglia dopo un lungo sonno e scuote le spalle […]

previous arrow
next arrow
La faglia
La faglia
Il sogno
Il sogno
Il Muto
Il Muto
Spulciato
Spulciato
Nanobot
Nanobot
I Tigrotti
I Tigrotti
Inseguimento
Inseguimento
L’Ente Agente
L’Ente Agente
L’isola
L’isola
Salta-in-alto
Salta-in-alto
Protocollo
Protocollo
Temporali lontani
Temporali lontani
Ricorsività
Ricorsività
Camera quantistica
Camera quantistica
Zhi Yao
Zhi Yao
L’antica saggezza
L’antica saggezza
Decisione
Decisione
Tentazione
Tentazione
Mare
Mare
Le case cantanti
Le case cantanti
L’albero
L’albero
Prologo
Prologo
Matteo e Bea
Matteo e Bea
De Principatibus
De Principatibus
Scegliere
Scegliere
Francesca
Francesca
Errore
Errore
L’Ente Esistente
L’Ente Esistente
Galassia Relazionale
Galassia Relazionale
L’Ente Comunicante
L’Ente Comunicante
previous arrow
next arrow