Introduzione
La Prima Colonia è il primo libro della trilogia The Montecristo Project di Edoardo Volpi Kellermann, edito da Delos Digital – Milano, sia in formato digitale che in formato cartaceo (277 pagine). La prima edizione è uscita a maggio 2022, la seconda edizione a giugno 2024.
Si tratta di “hard science-fiction”, ovvero di speculazione scientifica basata su teorie reali e attuali, ma sviluppate fino alle conseguenze più estreme.
La Prima Colonia è un thriller ricco di colpi di scena, ambientato nell’Italia del medio futuro, con risvolti filosofici non banali. Frutto di 14 anni di lavoro e di diverse riscritture, The Montecristo Project prende spunto da un racconto del 1993 che ha suscitato un certo interesse nel mondo delle produzioni cinematografiche.
Il secondo libro, Tempesta, uscirà dopo l’estate 2024, seguito entro pochi mesi dal terzo conclusivo libro, Risveglio. Ma la storia non finirà.
Il capitolo 0 de La Prima Colonia è liberamente disponibile in due lingue (italiano e inglese) in formato PDF. Si consiglia la lettura a doppia pagina per avere il testo originale e il testo tradotto a fronte.
Presentazione de La Prima Colonia
Cos’è una coscienza artificiale? Cos’è una coscienza?
Abbiamo il diritto di tentare di instillarne una in un oggetto da noi creato?
E se vi riuscissimo, dovremmo continuare a trattare tale nuovo essere come una macchina?
Le conseguenze di una ricerca scientifica possono arrivare a mutare radicalmente non solo la nostra società, il nostro mondo, ma la natura stessa dell’esistenza. Lo scopriranno a loro spese i protagonisti di questo romanzo di fantascienza ambientato nella Toscana negli anni ’70 del XXI secolo.
Spionaggio, colpi di scena, scienza futura plausibile si fondono in una storia complessa ma di facile lettura, in una trama corale che mantiene al centro l’essere umano, i suoi sentimenti e la curiosità insaziabile che ci porta a superare i confini della nostra conoscenza.
“Dobbiamo sapere. Sapremo”. David Hilbert, epitaffio.
La Prima Colonia: un libro aumentato
The Montecristo Project – La Prima Colonia è un libro aumentato, che integra le possibilità offerte dalle tecnologie digitali senza peraltro disturbare la lettura lineare.
Sia nella versione digitale, sia in quella cartacea, una Wikipedia interna permette di approfondire gli aspetti più interessanti del mondo futuro e di accedere a contenuti bonus multimediali. Ogni scena è preceduta da un glifo, un simbolo che a sua volta rimanda a una pagina Internet dove è possibile trovare significati nascosti, nuove chiavi di lettura, musiche, immagini, video.
Il concetto di libro aumentato sta suscitando sempre più interesse: eseguendo la ricerca “Cos’è un libro aumentato” su Google o su Bing usciranno diverse centinaia di migliaia di risultati, il primo dei quali è proprio la pagina di questo sito dedicata all’argomento.
Edoardo
Perché dovrei leggere La Prima Colonia?
- Perché è un romanzo-mondo.
- È un progetto cinematografico.
- È una collaborazione di più menti.
- È un insieme di storie d’amore. Vero.
- È un bel librone (la trilogia), ma di quelli che ti diverti.
- È una riflessione su vita, scienza e coscienza.
- È l’inizio di una guerra. Forse.
- È zen.
- È un balzo in avanti.
- È una partitura orchestrale.
- È qualcosa che non ti aspetti.
- È il primo di (almeno) tre romanzi (la trilogia).
- È affamato e folle.
- È facile ma non semplice.
- È l’Arcipelago Toscano.
- È l’Isola di Montecristo.
- Ci sono i delfini. E Bea.
- Sono 42 capitoli (La Risposta Fondamentale alla Vita, l’Universo, Tutto Quanto)
- È scienza di confine.
- È adrenalina pura.
- È Livorno.
- È molte altre cose.
Non è abbastanza?
Se questo non ti basta, leggi cosa ne pensano gli altri lettori e le altre lettrici.
E poi magari assaggiane un po’.
Edoardo
Le recensioni, gli articoli, le interviste
(…) Il primo "tempo" si è chiuso su una nota trattenuta. Ora vedremo se il secondo si aprirà con un'esplosione sonica che coinvolge l'intera orchestra oppure il tema conduttore si allargherà in un suono più ampio; (…)
(…) Tra le cose che ho apprezzato maggiormente vorrei sottolineare il realismo e la coerenza di una trama complessa che riproduce con abilità le dinamiche dei grandi progetti (scientifici ma anche economici) e gl'intrighi, anche criminali, che vi ruotano attorno. (…)
Il mondo descritto nel suo romanzo è diverso da quello attuale ma allo stesso tempo ne è una evoluzione, (…). Questi sono i legami più evidenti fra i due mondi: ce ne sono anche di più nascosti?
(…) Questo potrebbe lasciare il lettore lievemente incazzato oltre che a bocca asciutta, se fatto male. Oppure ansioso di proseguire la storia, se fatto bene.
È fatto bene. (…)
(…) la sua ispirazione che si ritrova in ogni pagina, uno degli esempi più chiari di quando un artista mette il cuore in ciò che fa. Ogni pagina è Edoardo e la sua vita. (…)
(…) L’universo de La Prima Colonia è composto da stringhe; per ognuna di queste situazioni c’è una vicenda che si dipana. (…)
Evk sa scrivere e coinvolgere, sa emozionare e intrigare senza indulgere in eccessi: uno stile essenziale che ricorda un po’ quello di Arthur C. Clarke mischiato con gli ironici cambi di prospettiva “all’ultima riga” caratteristici di Roger Zelazny.
(…) ho trovato l’uso evocativo dei “glifi” spinto un pò all’eccesso. Tuttavia il risultato complessivo è di ottimo livello e riesce nell’obiettivo di intrigare il lettore al punto di fargli esclamare “continua a raccontare Edoardo!”.
(…) L’intelligenza triplice è stata fare di queste note un ingrediente del racconto invece che un’appendice a fine libro che nessuno avrebbe mai letto, ambientare le note stesse dentro la storia e, la cosa più importante per chi legge, renderle indolori. (…)
(…) La cosa più interessante però di questo libro è la lingua, semplice, che non fa concessioni ai linguaggi di moda, molto puntuale sul piano scientifico ma non barbosa. (…)
(…) La sua scrittura crea la storia con una serie di “pennellate successive”, cosa che caratterizza anche le sue composizioni musicali. La storia emerge spontaneamente dalla giustapposizione di tanti percorsi narrativi concorrenti. (…)
(…) Ma per quanto riesco recensirò La Prima Colonia come si farebbe da informatici, anche perché l’autore di informatica ne mastica, al punto di portarne tanta e non inutile ovunque, nella trama come nella struttura. (…)
17 aprile 2022
Finalmente un romanzo di fantascienza ambientato in Italia e con una visione positiva del futuro
18 aprile 2022
Sono rimasto sorpreso, per la storia e i personaggi. Una storia piena di speranza che non ti lascerà fin quando non avrai terminato il romanzo. Altamente consigliato.
Il libro tocca tematiche sensibili, il rapporto con la scienza, con la consapevolezza dell’umanità nei confronti della realtà esteriore ed interiore (il sè), la psicologia e la filosofia, forse la teologia.
11 marzo 2022
Una trama avvincente, personaggi ben caratterizzati e sviluppati, intrighi ben gestiti è un interessante sottofondo fantascientifico, con profonde riflessioni filosofiche sulla coscienza, sulla Geopolitica e sull’uomo.
Qualche assaggio de "La Prima Colonia"
“Una faglia dormiente nella crosta continentale subì una pressione repentina e si agitò, come un’enorme bestia che si risveglia dopo un lungo sonno e scuote le spalle […]
Si fermò, stupefatto per l’assenza assoluta di fatica, accanto a un torrentello che scorreva lambendo un grande masso, caduto dall’altura soprastante chissà quanto tempo prima […]
(…) Il Muto aveva quel modo di guardarti fisso, intenso, che sembra scavarti nell’anima ma con gentilezza, come il bisturi del chirurgo che vuole salvarti la vita […]
(…) Gli prendeva un certo imbarazzo, a Matteo, rendendosi conto che col Muto riusciva a sfogarsi, a tirar fuori le sue magagne personali (…)
I minuscoli movimenti, tanto rapidi quanto impercettibili, trasmettevano le informazioni all’interno della colonia dei costruttori […]
Il chiasso improvviso la mise in allarme. Un branco di pischelli attraversò il vagone ridendo e vociando, accompagnati da un sottofondo musicale crack-metal ad alto volume. […]
Improvvisamente un’altra monoruota si affiancò alla loro. – E questo chi è? Il pilota, il cui volto era nascosto da un casco integrale […]
Quando l’Ente iniziò a computare, in alcune sue particolari funzioni, la strategia migliore per raggiungere lo scopo prefissato, ne risultò che avrebbe dovuto muoversi con estrema circospezione. […]
(…) L’isola pareva allo stesso tempo elegante e non finita, come una scultura ancora in fase di creazione nello studio di un artista. […]
Era stata una buona giornata. Il branco stava tornando dal lungo giro nei territori di caccia, a nord-ovest dell’Isola di Capraia per poi puntare verso la Gorgona. […]
Protocollo di sicurezza per i Circuiti Nanoquasici – Versione 1.22 – A cura del Coordinamento Generale per le Ricerche di Frontiera – Oslo, 14 dicembre 2075 […]
(…) La terrazza era stata ottenuta tagliando via una grande parte del tetto dall’edificio principale ed era disposta su più livelli, in modo da permettere una visione a trecentosessanta gradi della volta celeste. […]
(…) Avrebbe potuto usare la sintesi vocale, il Muto, ma preferiva quello strano insieme di gesti, segni ideografici e disegni proiettati sulla retina dell’interlocutore […]
La stanza era apparentemente vuota. La luce e la disposizione geometrica delle pareti giocavano strani scherzi e parevano mutare angolazione e forma a seconda del punto di osservazione. […]
Il Massimo Comandante del Guojia Anquan Bu sorrise ironico, osservando allo specchio le numerose medaglie appuntate sulla sua giacca. Piccolo di statura e dai tratti squisitamente orientali, appariva molto anziano. […]
(…) Tacquero per diversi minuti, complice l’arrivo del tè. Fu servito da una coppia di anziani cinesi, con il cerimoniale GongFu Cha, come da disposizione del procuratore. […]
(…) Napoleone Bonaparte sedeva nella sua tenda da campo, cupo, in attesa del ritorno dei soldati inviati in perlustrazione. Non era riuscito a chiudere occhio, anche per il dolore sordo allo stomaco, tanto accentuatosi negli ultimi giorni. […]
(…) La ragazza danzava nel bosco, entrando e uscendo dai giochi di luci e ombre che il sole, alto nel cielo, creava fra i rami primaverili. Il cavaliere, nascosto dietro un grande cespuglio di mirto, la fissava tremando per la tensione. […]
(…) Mare.Tuffarsi nell’acqua tersa come cristallo, nuotare velocissimi qualche metro sotto, dove i raggi di luce sembrano danzare nello spazio di una cattedrale senza fine e senza fondo. […]
La villa, isolata al centro di un ampio podere, in parte coltivato a lino e cicoria e in parte coperto da un bosco di querce e olmi secolari, fondeva l’architettura rurale tradizionale con le ultime soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica e la difesa dai tornado, che negli ultimi decenni avevano spazzato l’Europa centrale con sempre maggiore frequenza.
Carlo osservò il cielo e le nuvole che, spinte da un vento insolitamente vispo per quella stagione, si arrotolavano e s’incirrivano intorno alle parti più alte del grattacielo. (…)
(…) Il contatto con quel corpo delicato, morbido e sinuoso ebbe un effetto calmante su Matteo, che ricambiò l’abbraccio con una tenerezza che non gli era affatto abituale. (…)
Ma colui che arriva al principato col favore popolare, si trova a governare da solo, e intorno a sé non ha nessuno, o pochissimi, che non siano pronti a ubbidire. Oltretutto, non si può onorevolmente e senza danneggiare altri accontentare i potenti, ma si può soddisfare il popolo: (…)
Carlo faticava a prendere sonno.
Giaceva sul letto, supino, osservando la Via Lattea che ruotava lentamente sul soffitto e ascoltando in sottofondo l’adagio da ‘L’Autunno’ di Vivaldi. Ma neppure una combinazione così intensamente distensiva riusciva a rasserenarlo. (…)
Nonostante il blando calmante che Carlo, dopo non poche insistenze, era riuscito a farle assumere, la tensione in lei era ancora troppo alta per permetterle anche solo di pensare di andare a letto.
– Ci siamo quasi. – Oltre a gestire la sua trappola, Jin era uno degli incaricati che avrebbero seguito la procedura, pronti a intervenire in caso di problemi. Due operazioni una più complessa dell’altra, il tutto in un ambiente pieno di colleghi esperti, giornalisti scientifici selezionati, sistemi di controllo e Dronicam.
L’Ente giaceva placido e sonnolento, non avendo alcun nemico naturale né alcun organismo in grado di concorrere nella Sua nicchia ecologica. Poteva quindi permettersi di oziare, lasciando che le Sue innumerevoli propaggini, i Suoi pseudopodi, le Sue connessioni verso l’esterno e all’interno di Se stesso provvedessero autonomamente ai bisogni primari (…)
Si alzò e si avvicinò alla lavagna interattiva, cancellandone la superficie con un gesto della mano, quindi si voltò verso gli altri. – L’idea di partenza è estremamente semplice. Si basa sul principio della conoscenza reciproca.
Tutto accadeva in femtosecondi, lampi di pseudo.concetti espressi in proto.linguaggi si intrecciavano in strutture di sublime complessità.
Qualche assaggio di "Tempesta"
L’Ente inciampò, e cadde.
Non interamente: sarebbe stato fisicamente impossibile il crollo contemporaneo di tutti i Suoi sottosistemi, a meno che l’intero pianeta per qualche motivo venisse danneggiato in maniera irreparabile e non solo in superficie.
(…) – Mi stai facendo paura, Giuseppe.
Montalcini lo fissò negli occhi, serio.
– Perché cominci a capire, Juan.